Fix it! #01

Riparare non buttare

Avete mai sentito parlare del sito iFixit?

iFixit è una comunità di persone che si aiutano a vicenda per riparare cose. Aggiustiamo il mondo, un prodotto alla volta

questa è la traduzione della loro descrizione che campeggia in homepage. Hanno tantissimo materiale pubblicato, sono bravi, sono un punto di riferimento mondiale ed hanno un negozio on-line (non importa, non bisogna demonizzarli perché riescono a capitalizzare).
Sono anche e soprattutto, i fautori del movimento del “Self-Repair” – mi piace tradurlo come “riparatelo” con la sua doppia valenza – il cui manifesto è pubblicato qui.
Baugrafik.it sottoscrive, appoggia e divulga la filosofia del “riparatelo” e più in generale ancora del “fai da te” come dimostra la nostra collaborazione con Villa Pennisi in Musica (coinvolti nel workshop W-Sound), il gruppo Facebook “Voglio imparare a stampare in 3D!” e i nostri workshop sul montaggio di stampanti 3D; ecco, stampa 3D. Quando un oggetto si rompe nelle sue parti plastiche spesso è possibile ripararlo con i collanti (qualcuno ha detto cianoacrilato?) o con nastri adesivi vari. Ma quando il componente è irrimediabilmente rotto o addirittura smarrito? Qui entra in gioco la cultura “fai da te” che si unisce a quella “riparatelo” con quel filo che si chiama “stampa 3D”.

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3D printing: Polistirolo antiurto

Recensione di un nuovo materiale

Mi piace molto sperimentare, così, alla richiesta di test fatta dall’utente Diego “Dieghito81” Marchi (forum RepRap – sezione Italia) sul suo filamento di polistirolo antiurto, avrei voluto rispondere linkando un famoso video su youtube (do you know what I mean). Mi sono limitato ad accettare entusiasta il testing del materiale, con la promessa di una recensione dettagliata sui pro e i contro.
Ed eccomi qui a scriverla.

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Rendering concettuale

Setup rapido con Ambient Occlusion

Oltre il “photorealistic” esiste un modo di renderizzare che tende appositamente al “non photorealistic”. Il primo passo per ottenere un rendering non fotorealistico è lavorare con luci (e ombre) che non sono calcolate fotometricamente; da vray 2.0 è possibile usare la VrayAmbientLight, sia per aiutare l’illuminazione globale in una scena, sia per fare un setup rapidissimo e sfruttare l’algoritmo di Ambient Occlusion (anche questo un nuovo acquisto della versione 2.0).
In questo nuovo videotutorial (senza commento audio) vi mostro come impostare il tutto ed ottenere dei rendering veloci e dall’effetto “plastico”.

Davide Ercolano

Baugrafik [costruendo]grafica

Guarda come renderizzare viste prospettiche con vray!