Con ADSL si indica la tecnologia usata per collegare un computer alla centrale dell’operatore telefonico, la quale è a sua volta connessa in una rete più grande (e ad internet) con altre tecnologie di connessione.

La velocità di connessione della tecnologia ADSL dipende strettamente dalla distanza che intercorre tra l’utente e la centrale dell’operatore. Sono anni però che gli ISP (internet service provider) e quindi gli operatori telefonici, vendono la connessione ADSL senza tener conto della distanza dalla centrale, vendendo anzi fantomatiche velocità che sono assolutamente irrealistiche nella maggior parte dei casi.

Quando la connessione ADSL risulta essere della velocità “pubblicizzata” spesso succede che  la “navigazione” sia comunque lenta. Quando la “navigazione” è lenta significa che l’operatore telefonico vi sta in qualche modo truffando.

Cosa fare dunque? La risposta è “disdire” il contratto. Purtroppo fare la disdetta del contratto non è indolore.

Vi spiego meglio com’è andata, e cosa si può fare invece oggi.

Disdire un contratto entro il primo anno comportava il pagamento di una penale, la cui somma era a discrezione dell’ operatore telefonico.

La Legge n. 248 del 4 agosto 2006 (ex decreto “Bersani”) aboliva “moralmente” le penali… Dico “moralmente” perché in realtà gli operatori telefonici hanno trovato subito il modo per fregare la legge (scritta male, comunque). In pratica sfruttando questo passo:

[…] i contratti di adesione stipulati con tali operatori devono prevedere la facoltà del contraente di recedere dal contratto in qualsiasi momento e senza spese non giustificate da costi dell’operatore […]

hanno potuto sostituire la parola “penale” con “costi di disdetta”. Giustificando così la spesa, la penale è diventata legale anche nella nuova legge.

Immaginate quindi la beffa per chi ha una connessione ad internet lenta, che non può recedere dal contratto neppure se le promesse contrattuali non sono state mantenute dall’ operatore.

Si è deciso quindi di introdurre un software capace di testare la qualità della connessione, il cui risultato è certificato e valido a livello legale. Che significa? Che con il risultato di questo test è possibile recedere dal contratto “senza incorrere in penali”.

Voglio però concludere con un dubbio: la legge 248 di fatto cancellava le penali trasformate intelligentemente in “costi di disdetta”; nel video dicono  “senza incorrere in penali”. Dato che nei contratti delle compagnie telefoniche non esiste un punto che parla di penali, mi chiedo: avranno sbagliato anche questa volta e pagheremo comunque le spese di disdetta?

Di seguito trovate il link al progetto, ed il video di istruzioni.

http://youtu.be/ewX-TFrcCa4
 

Aggiornamento 1:

non poteva che essere un flop. Clicca per leggere la notizia
 

Aggiornamento 2:

l’agcom rilancia con uno “speed test”, sicuramente interessante. Qui la notizia

Aggiornamento del 16/01/2013:

Altroconsumo ha denunciato Fastweb, Infostrada, Telecom, Teletù, Tiscali e Vodafone per pratica commerciale scorretta. L’associazione sostiene che il cambio operatore costi troppo.Qui la notizia